LE MONDE INCONNU n. 133 Dèc. 1991

Incredibili coincidenze (di Michel Granger)

 

TRADUZIONE

(...) Semplice avvenimento fortuito, soggettivismo o finestra aperta su una realtà delle cose che ci sfugge?

(...) "Quando il discepolo sarà pronto, arriverà il maestro", ciò che vuol anche significare che sembra talvolta esistere una connessione fra il pensiero umano e gli avvenimenti esterni senza che una causa, nel senso cartesiano del termine, possa essere invocata.

(...) Clins d'oeil intérieurs

 

UN PO’ DEL NOSTRO GIARDINO SEGRETO

Una delle caratteristiche delle coincidenze è che esse fanno parte del nostro patrimonio d’intimità. (...) (pudore... di fronte alla sfida del buonsenso) (...) Perché‚ questo blocco? Per il loro carattere assurdo precisamente.(...) Rélents di pensiero magico. (...) In effetti, i due avvenimenti detti "confluenze" sono legati dal senso e non dalla causa. Da ciò (deriva) una forte connotazione intimista difficile da condividere con terze persone. (...) poiché‚ può perdere la singolarità e diventare banale per colui che lo sente dalla vostra bocca.

"Sincroni."

Malraux chiamava le coincidenze "il linguaggio del destino".

Le tendenze estremiste concernenti le coincidenze sono le seguenti: o si mette tutto sul conto di un intervento divino o altrimenti si chiude definitivamente il proprio spirito invocando ogni volta quelque frasque del Dio Caso.

(...) Vi è infatti un altro sottile meccanismo delle coincidenze: come il denaro esse si autoalimentano ovvero il fatto di esservi sensibili, di condividerne la sorpresa con gli altri sembra attirarle e portarle a moltiplicarsi.

Al punto che certuni diventano degli autentici "cacciatori" di coincidenze e, credetemi, non hanno nulla di paranoico, anche se talvolta sembrano assillati dalla questione.

Queste sono le due particolarità antagoniste delle coincidenze: se se ne parla, le sminuiamo noi stessi, ma in questo modo le portiamo a riprodursi.

 

LA "SERIALITE'" DI KAMMERER

Il primo scienziato a osare di studiare seriamente questi "avvenimenti confluenti" in delitto flagrante di disobbedienza nei riguardi del caso fu il biologo austriaco Paul Kammerer... all'inizio del secolo... per tentare di trovare una "logica", poiché‚ tutti i passi precedenti fatti per trovare un approccio con il problema-Tao della filosofia cinese, dottrina occultista medievale delle corrispondenze, delle simpatie, delle affinità nascoste di Agrippa e Paracelso -relevant de la pure mystique.

Kammerer fece un lavoro di classificazione, di tipizzazione e di parametraggio interminabile annotando le particolarità delle persone di passaggio e pervenne a far entrare questi avvenimenti "selvaggi" nella propria teoria della serialità che Einstein giudicò "originale e niente affatto assurda".

Secondo lui le coincidenze, quale che sia il loro carattere, - improbabilità, connessione fisica/psichica non sono che la "punta emergente di un iceberg costituito da un principio cosmico non ancora scoperto, che agisce al di là della causalità fisica". E’, in effetti, la particolarità più straordinaria delle coincidenze il fatto che esse sembrano disobbedire al regolamento sacrosanto dell'effetto introdotto dalla causa (i fisici parlano di "causalità") (...) Da cui la nozione di avvenimento è causale o trans-causale.

Brian Inglis ha scritto recentemente un libro su questo argomento.

 

LA SINCRONICITÀ DI PAULI

Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicologia moderna, e Wolfang Pauli, il famoso fisico che gettò la confusione nella fisica con il suo principio d'esclusione, ripresero l'idea di Kammerer. Ne risultò le tesi della "sincronicità" così tenebrosa che restò sconosciuta fino a che Arthur Koestler non la volgarizzò. Essa postula che gli avvenimenti "sincroni" (coincidenze) sono fondamentalmente mentali. La "logica", questa volta, è quella della psiche profonda, di questa ipotetica coscienza collettiva attraverso la quale i nostri spiriti potrebbero comunicare e di cui le coincidenze sarebbero "le tracce visibili di un principio introvabile (Pauli) o le manifestazioni di un processus ordonnateur tout juste incompris che funziona indipendentemente dalle leggi conosciute della fisica ma altrettanto importanti" (Jung).

La sincronicità sarebbe un fattore ipotetico eguale per rango alla causalità come principio di spiegazione del perché‚ delle cose...

(...) Il caso sarebbe dunque manipolato dalla nostra coscienza?- si chiese allora Jung? Ed inventò la teoria della "sincronicità" con l'aiuto del suo amico Pauli.

 

L'ANTI-CAOS di KOESTLER

Anche Arthur Koestler fu affascinato dalle coincidenze. Le mise sul conto di un principio sconosciuto (di "tendenza integrativa") operante al di là della causalità fisica. (...) Si tratterebbe di una forza atta a creare l'ordine a partire dal disordine "come se una mano gigantesca aggiustasse con destrezza tutte le tessere di un puzzle con il nostro più grande stupore". E per una ragione che ci sfugge.

(...) ha dipinto Dio che voleva sublimare la sua fobìa del caos.

 

- SCHOPENHAUER -

(...) queste piccole sfaccettature del destino non sono che piccole onde in un oceano di caos e di incertezze.

Le coincidenze (...) che governano il mondo rischiarano (ravvivano) il grigiore delle nostre vite. Contengono un "messaggio" nascosto, "tracce visibili di principi introvabili" (Pauli)?Sono forse indizi glissès nelle nostre coscienze per soffiare nell'anima che noi facciamo parte di un tutto più grande?