GRAMMATICA DELLA FANTASIA

di Gianni Rodari

Piccola Biblioteca Einaudi

 

...Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.

 

Le storie “aperte”- cioè incompiute, o con più finali a scelta - hanno la forma del problema fantastico: si dispone di certi dati, bisogna decidere sulla loro combinazione risolutiva. In questa decisione entrano calcoli di varia provenienza: fantastici, basati sul puro movimento delle immagini; morali, in riferimento ai contenuti; del sentimento, in riferimento all’esperienza; ideologici, se viene a galla un “messaggio” da chiarire. Può accadere che si cominci col discutere il finale della storia e si scopra invece, cammin facendo, un argomento di discussione che non riguarda più la storia per nulla. Secondo me bisogna sentirsi liberi, allora, di abbandonare la storia al suo destino e di accettare il suggerimento del caso.